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Apre la nuova moschea, con il minareto di cristallo

Dettagli
Pubblicato Venerdì, 25 Ottobre 2013 17:55

COLLE VAL D’ELSA - C’è un pezzo d’Islam nel cuore del Chianti. Un minareto in cristallo, a significare fede e fors'anche trasparenza, e la cupola sormontata dalla mezzaluna dorata. Inaugurata questa mattina la moschea El -Radwan di Colle Val d’Elsa (Siena), la seconda più grande d’Italia dopo quella di Milano e una tra le più contestate. Poco prima di morire Oriana Fallaci promise di farla esplodere,

mentre l’ex ministro Calderoli minacciò di far passeggiare un maiale all’interno dei cantieri. Alla fine, dopo mille battaglie e numerosi insurrezioni popolari, l’edificio è stato realizzato grazie soprattutto allo spirito d’integrazione della giunta comunale di Colle.

 

Felicissimi i tanti musulmani che hanno partecipato alla cerimonia d’inaugurazione. Vivono da oltre dieci anni in Toscana e hanno figli nati in Italia. Provengono da Marocco, Algeria, Kosovo, Albania, Tunisia, Senegal ma parlano tutti con la «C» aspirata. Circa 30mila i musulmani nella provincia di Siena. Tra loro anche alcuni italiani che si sono convertiti all’Islam e che hanno adottato un nuovo nome arabo. La struttura si staglia tra gli ulivi e i vigneti del senese per una superficie complessiva di 300 metri quadrati. Potrà accogliere quasi 400 fedeli ed è costata 1,5 milioni, provenienti principalmente dalla fondazione Qatar Charity e dal Monte dei Paschi. L’interno è adornato con un tappeto egiziano blu cobalto, un grande lampadario dorato proveniente dall’Arabia Saudita, colonne verde giada e decorazioni arabeggianti in gesso marocchino.

Tanti testi sacri sull’Islam arredano gli scaffali ma anche tanti volumi che parlano di dialogo interreligioso. La multiculturalità sarà il tratto distintivo della moschea, dove saranno organizzate mostre, dibattiti e incontri promossi dal comitato scientifico paritetico composto da otto saggi, quattro nominati dalla comunità islamica e quattro nominati dal Comune di Colle Val d’Elsa. È la prima moschea italiana dove la programmazione degli eventi è cogestita da italiani e musulmani insieme. «Il coraggio del Comune di Colle Val d’Elsa deve essere quello dei sindaci di tutta Italia – ha detto l’imam di Firenze e presidente delle comunità islamiche d’Italia Izzedin Elzir, svelando una certa amarezza perché “in Italia non c’è ancora libertà religiosa” e “soltanto in Lombardia sono stati chiusi 30 luoghi di culto, non soltanto islamici». Alla cerimonia d’inaugurazione, oltre a Elzir, hanno partecipato i rappresentati di istituzioni e confessioni religiose: il rabbino di Firenze Joseph Levi e la presidente della comunità ebraica fiorentina Sara Cividalli, il prefetto di Siena Renato Saccone e il vescovo di Siena Antonio Buoncristiani. Nel quartiere residenziale accanto alla moschea sono comparsi alcuni striscioni di protesta con su scritto: «Moschea senza dialogo», «Giù le mani dal parco». Quel parco in cui da ieri mattina i bambini senesi giocano con quelli di origine marocchina, anche loro italiani.