Ragazzi annegati nell'Adige a Cavarzere Il terzo cadavere ancora non si trova /Foto
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- Pubblicato Mercoledì, 14 Agosto 2013 11:16
La sequenza del dramma: il 16enne sprofonda in una buca
gli altri tentano di soccorrerlo anche se uno non sapeva nuotare
Sono ripartite alle 8 di ieri mattina le ricerche di Hamza Badrane, il 15enne marocchino disperso nell'Adige da lunedì nella zona di Cavarzere (Venezia).
I sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza e Venezia hanno ritrovato i corpi degli altri due ragazzi, annegati nel fiume: Abdelilah Bahri di 16 anni e Icham Haddur di 18. Entrambi ritrovati nella giornata di lunedì, il primo alle 17,15 e il secondo quando erano passate le 23. Li hanno ritrovati a poche decine di metri l'uno dall'altro.
Quello che doveva essere un pomeriggio di divertimento si è trasformato in una tragedia. Le ricerche sono continuate fino a notte inoltrata. Era un gruppo di 4 amici, tutti originari dal Marocco, quello che lunedì pomeriggio aveva deciso di trascorrere qualche ora di svago su una delle spiagge che si formano quando l'Adige è in secca. I ragazzi erano già stati altre volte su quella spiaggia in località Marice, a qualche chilometro dalle loro abitazioni. Ci andavano senza avvisare i genitori, ci andavano per stare assieme immersi nella natura.
Il grande fiume, in estate, non sembra pericoloso. La portata diminuisce e il caldo soffocante di questi giorni quasi ti induce a entrare per fare un bagno. Un tuffo come tanti altri, avrà pensato Abdelilah Bahri, che si è buttato per primo. Ma davanti a lui il fondale è sprofondato in una buca di circa 5 metri che lo ha trascinato sul letto del fiume. In un impeto di coraggio Hamza Badrane si è tuffato in soccorso dell'amico. Ma Hamza non sapeva nuotare, dopo di lui Icham si è gettato nel tentativo disperato di salvarli entrambi, anche lui è rimasto inghiottito dalle acque limacciose dell'Adige.
Sulla riva è rimasto un quarto ragazzo di 14 anni che ha lanciato l'allarme. Il giovane si è visto portare via dal fiume tre amici, quasi dei fratelli. È ancora spaventato e difficilmente dimenticherà il trauma di lunedì. Le speranze di ritrovare Hamza diminuiscono man mano che trascorrono le ore. La squadra dei vigili del fuoco ha ampliato il raggio di ricerca. I sommozzatori hanno continuato a scandagliare il tratto di fiume davanti alla spiaggia maledetta fino alle 16 di ieri, mentre con il gommone si cerca lungo le sponde, anche molti chilometri più in giù rispetto alla località delle Marice.
Un lavoro di ricerca reso difficile dalla scarsa visibilità, dalla forte corrente e da un fondale irregolare che può avere degli avvallamenti profondi più di 5 metri; stamattina il lavoro dei sommozzatori riprenderà, probabilmente con l’appoggio di un elicottero. Impossibile che il corpo di Hamza si sia impigliato sul fondo visto che è completamente liscio.
La speranza è di ritrovare il cadavere del giovane, magari impigliato in una delle reti messe per trattenerlo dalla corsa della corrente, ma si spera anche di vederlo affiorare. Intanto il pm non ha ritenuto necessaria l’autopsia e i corpi dei due sfortunati ragazzi sono stati messi a disposizione delle famiglie.